mercoledì 13 febbraio 2013

Pudore

Se qualcuna delle mie povere parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.


ANTONIA POZZI, (13 febbraio 1912)

domenica 3 febbraio 2013

Quello che non ho è quello che (non) mi manca

"Fammi affogare nel tuo verde mare 
con certezze sterili".

Le certezze sterili. Illuminazione.
Non è un'illumnaizone, ho sempre saputo di aver vissuto avendo bisogno di certezze.
Ho trovato tutto tranne le certezze. 

«Stai calma, prendiamo quel che viene».
E' bello sentirselo dire. Sarebbe stato più bello se ci avessi creduto, se ci avessi provato almeno per un momento. 

E' una gran cazzata. Ma che vuol dire vivere di certezze?
E' una contraddizione in essere. Non è reale.
Possiamo considerare un passo avanti averlo capito. Ma di passi avanti non se ne fanno se continui a perorare la causa. Se davvero non riesci a vivere quello che accade, senza per forza aver bisogno di rassicurazioni costanti.

E' un circolo vizioso del quale non riesco a intravedere la fine.

Finisce così.